Esenzione dalle spese processuali per chi è in difficoltà economica: la nuova sentenza della Cassazione

A gennaio 2024, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza di grande rilievo (n. 30515/2024, Sezione lavoro) che chiarisce l’applicazione dell’esonero dal pagamento delle spese processuali nei giudizi relativi alle prestazioni previdenziali. Questo principio, sancito dall’articolo 152 delle disposizioni di attuazione del Codice di Procedura Civile (disp. att. c.p.c.), è stato riaffermato per garantire il diritto all’accesso alla giustizia, in particolare in materia di diritti costituzionalmente protetti.
Esonero dalle spese processuali: i requisiti
L’art. 152 disp. att. c.p.c., modificato dal Decreto Legge n. 269/2003, stabilisce che nei giudizi riguardanti prestazioni previdenziali o assistenziali, una parte non può essere condannata al pagamento delle spese processuali se dichiara di avere un reddito inferiore ai limiti previsti dalla legge. Questa dichiarazione deve rispettare tre condizioni fondamentali:
- essere sottoscritta personalmente dalla parte interessata;
- avere una data certa;
- includere l’impegno a comunicare eventuali variazioni reddituali.
La Corte ha sottolineato che il dispositivo non impone formalismi eccessivi, rendendo così più agevole l’accesso all’esonero per chi versa in condizioni economiche disagiate.
Il caso specifico: il ruolo della Cassazione
Nel caso esaminato, la ricorrente aveva correttamente presentato la dichiarazione di reddito sia nel ricorso introduttivo del giudizio di primo grado che nell’opposizione ai sensi dell’art. 445-bis c.p.c., soddisfacendo pienamente i requisiti previsti dalla legge. Tuttavia, il tribunale aveva disposto la condanna della stessa al pagamento delle spese processuali, violando così l’art. 152 disp. att. c.p.c.
La Corte di Cassazione ha quindi accolto il ricorso, annullando la sentenza precedente e condannando l’INPS al rimborso delle spese processuali sostenute dalla ricorrente. Il rimborso è stato quantificato in 1.000 euro per compensi professionali e 200 euro per esborsi, con distrazione in favore del difensore antistatario.
L’importanza della sentenza
Questa decisione rappresenta un passo significativo verso la tutela dei diritti dei cittadini in difficoltà economica, garantendo loro un effettivo accesso alla giustizia. L’interpretazione fornita dalla Cassazione sottolinea l’importanza di evitare barriere economiche eccessive che potrebbero limitare il diritto a far valere le proprie pretese nei confronti di enti previdenziali.